- tinte lavabili: sono utilizzabili internamente, hanno una buona resistenza allo strofinamento, senza perdere il colore;

- tinte a base di calce: sono probabilmente la più antica forma di tinteggiatura di superfici architettoniche. E' una dispersione molto diluita di calce in acqua (latte di calce). Pigmenti minerali e terre possono venire aggiunti al latte di calce ottenendo una vasta gamma di coloriture; la calce permette alle murature di respirare, permettendo all'umidità in eccesso di allontanarsi dall'interno delle murature;

- smalti murari: sono particolarmente resistenti all'usura, e con particolari caratteristiche che le rendono adatte ad ospedali, scuole, ...;

- tinte a base di quarzo: sono formate da resine sintetiche e da acqua, oltre che da granelli di quarzo, cosa che la rende un tipo di pittura molto facile da applicare e molto resistente agli agenti atmosferici e alle sollecitazioni, chimiche o fisiche che siano. E' una tinta particolarmente coprente, adatta anche per superfici imperfette;

- tinte a base di silicati: sono costituite da una base di silicato di potassio che reagisce con l'anidride carbonica presente in atmosfera e con gli elementi che compongono l'intonaco, sviluppando un forte potere fissante nel tempo. Adatte anche per zone umide;

- tinte silossaniche: sono ottenute dalla polimerizzazione della silice (SiO2) combinata con altri prodotti organici o resine a base siliconica. Nelle tinte silossaniche si trovano quindi una resina legante (quasi sempre acrilica) che conferisce la giusta caratteristica meccanica di adesione ed una resina siliconica che fornisce carattere di idrorepellenza all’acqua e permeabilità al vapor d’acqua;